sabato 28 marzo 2015

Four of a Kind: la recensione di Gianluca Livi.




In attesa della mia recensione di Four of a kind dei Goblin 4, vi propongo un estratto dell'articolo che Gianluca Livi ha pubblicato sul sito Artists & Bands. Gianluca, gentilissimo, mi ha autorizzato ad utilizzare il suo scritto che potete trovare in forma integrale a questo indirizzo:
Un grazie a Gianluca, già autore di varie interviste a componenti dei Goblin (quella a Maurizio Guarini è stata pubblicata in esclusiva su questo blog) e lascio a lui la parola….
Four of a kind si colloca su livelli estremamente alti, in termini qualitativi, svelando un sano desiderio di crescita interiore. Non è ardito affermare che il progressivo italiano, anche grazie ad un lavoro come questo, è tuttora vivo, forte di un ascendente esercitato non solo in Italia ma anche all’estero.
Tutto ciò, invero, nonostante il gruppo abbia fatto del suo meglio per svilire la propria proposta musicale scegliendo una copertina banale e mortificante, molto propensa a dequalificare la proposta musicale piuttosto che a sublimarla. Detto questo, la band percorre un range sonoro particolarmente esteso: che si tratti della ambigua nenia infantile di “Mousse Roll” o della tragicità angosciosa di “Bon Ton”, passando per l’epica magniloquenza di “Kingdom”, questo lavoro appare assai credibile, espressione di un’evoluzione artistica che tutti i fan auspicavano da tempo. Basti dire che con “Dark Blue(s)” il quartetto si fa beffe dell’ascoltatore per ben due volte: il blues sottinteso nel titolo è effettivamente esplorato dal gruppo (prima volta in assoluto per la band romana), ma arriva inaspettato, sinuoso, serpeggiando nella ritmica lenta e cadenzata che allude, evidentemente, all’andamento caracollante e minaccioso del brano “Zombie”.  In seguito, così come è giunto, sparisce altrettanto ingannevolmente, spiazzando ancora, lasciando il posto ai tanto cari meandri horrorifici, qui valorizzati da contestualizzati innesti corali dalle tinte crepuscolari. “In the name of Goblin” eredita il non facile retaggio di “Goblin” (brano storico presente su Roller),  non solo per la presenza dello storico moniker nel titolo, ma anche e soprattutto per la capacità della band di trasformare in aperture solari, espressioni inquiete e meste dal forte magnetismo interiore. “Love & Hate” presenta delle cupe attitudini iniziali che sembrano omaggiare la plumbea ascendenza del Balletto di Bronzo di YS, subito vanificate da sortite atmosferiche, talvolta angoscianti, altre malinconiche, sempre puntuali (e mai tradite) manifestazioni del tanto caro 'Goblin touch'. “Uneven Times”, ennesimo episodio estremamente valido, può senza dubbio essere segnalato in termini di mini suite, strategicamente collocata in apertura dell’intero lavoro, che palesa – nel caso ce ne fosse ancora bisogno – l’efficace propensione del gruppo alla sonorizzazione di pellicole (cosa aspettano, i registi del genere, a commissionare alla band una colonna sonora, ce lo si chiede tuttora).
In conclusione, va detto che, segnalandosi quale naturale seguito di Back To The Goblin, questo album cancella d’un soffio le poco apprezzate incursioni hard che fecero dei New Goblin una parentesi non troppo stimata, dovuta al retaggio heavy dei (pur validi) membri dei Daemonia che vi militarono. Rispetto all’attuale formazione parallela (se così si possono chiamare i Claudio Simonetti’s Goblin), questo combo palesa la capacità di rinnovarsi con credibile attendibilità, fuggendo a gambe levate dal clichè stagnante della “cover” proposta più e più volte senza alcun desiderio di crescita interiore.
Voto: 89/100

giovedì 19 marzo 2015

E’ disponibile Four of a Kind dei Goblin 4!

Oggi alle 22:30, ora italiana, è stato reso disponibile per il download ‘Four of a kind’, il nuovo album dei GOBLIN 4. Ecco quindi il nuovo nome della band che vi avevo anticipato nel precedente post, una mia intuizione esaminando la grafica della copertina.
 
'Four of a Kind' è stato  prodotto e arrangiato da Fabio Pignatelli, Massimo Morante, Maurizio Guarini e Agostino Marangolo, missato e registrato da Fabio Pignatelli negli studi GGG di Aranova, mastered da Bob Fix mentre la produzione grafica è stata curata da Maurizio Guarini.
L’album contiene otto brani: Uneven times; In the name of Goblin, Muosse Roll (così è scritto ma forse è un errore di stampa), Bon ton, Kingdom, Dark Blue(s), Love & hate, 008.
Ecco la scaletta con i compositori e gli esecutori di ogni brano.
 


 
Come vedete hanno partecipato alle registrazioni di due brani, in qualità di ospiti, anche Antonio Marangolo ed Aidan Zammit.
‘Four of a Kind’ è disponibile per il download digitale, in formato mp3 e Flac, sul sito Pledgemusic. Nonostante sia stato raggiunto l’obbiettivo di  crowdfunding, è ancora possibile acquistarlo eventualmente anche assieme agli altri gadget. Al momento è l’unico modo per ascoltarlo, dato che per i supporti fisici, CD e soprattutto LP, bisognerà attendere ancora un (bel) po’.
Ecco il link:

lunedì 9 marzo 2015

Four of a kind news.


In questi giorni i pledgers hanno avuto modo di scaricare ben tre brani dal prossimo album Four of a kind. Si tratta di ‘Uneven Times’, oltre sette minuti super prog, ‘In the name of Goblin’ che, con un titolo simile non può che essere un omaggio alla band ed a ‘Profondo rosso’ in particolare, due pezzi che migliorano ad ogni ascolto, e ‘Mousse Roll’ che delle tre è quella che mi è piaciuta di meno. L’album promette molto bene ed Agostino Marangolo mi sembra in forma smagliante mentre dal punto di vista compositivo direi che ‘Uneven Times’ e ‘Mousse Roll’ mi sembrano partorite dalla mente di Guarini.
 


 
L’album ormai è praticamente pronto ma non è stata ancora fissata una data di uscita. Sicuramente bisognerà attendere ancora un bel po’ per l’album in vinile, perché le stamperie sono piene di ordinazioni (è pure alle porte il Record Store Day che riserverà un paio di sorprese per i fan dei Goblin) ed hanno liste di attesa di mesi.
Come anticipato la copertina è stata disegnata da Sean Chappell e la band adotterà un nuovo logo.
 


 
Resta un ultimo enigma: l’album uscirà a nome Goblin? Nonostante quanto indicato sul sito della band e sulla pagina Pledge, ritengo che per questioni legali la band dovrà adottare un nuovo nome. Se il mio intuito è buono, dovrebbe trattarsi di Goblin 4…