Ho il piacere e l’onore di pubblicare in
questo post l’intervista esclusiva che Gianluca Livi, appassionato dei Goblin,
critico musicale e musicista con i sabbathiani Anno Mundi, ha realizzato a
Maurizio Guarini, tastierista dei Goblin.
Si tratta di un documento prezioso in
cui, grazie alle precise domande di Gianluca ed alla proverbiale sincerità (e
compostezza) di Maurizio, vengono svelati vari retroscena che hanno portato
allo scioglimento dei New Goblin, notizie che circolavano come ‘voci di
corridoio’ ma che ora vengono messe ‘nere su bianco’ (anzi bianco su nero) da
un diretto interessato.
Un grazie smisurato a Gianluca che ha
scelto il mio blog per questa esclusiva. La pubblicazione di ‘Goblin sette note
in rosso’ mi ha dato la possibilità di incontrare persone veramente speciali.
Ma ora basta preamboli e vi lascio al
suo articolo.
I Goblin continuano a far parlare di loro (di Gianluca Livi)
Facciamo il punto: nel 2000, la formazione di “Profondo Rosso” (Claudio
Simonetti, Agostino Marangolo, Massimo Morante e Fabio Pignatelli), si riunisce
inaspettatamente grazie al pretesto fornito dalla colonna sonora del nuovo film
di Dario Argento, “Non ho sonno”. Il gruppo conclude un’opera eccelsa tra
polemiche e dissidi interni, sciogliendosi per l’ennesima volta.
Nel 2005, per volontà di Massimo Morante e Fabio Pignatelli, la band si
ricompone interessando Maurizio Guarini e Agostino Marangolo. Assente Claudio
Simonetti che, in un clima di contrasto con gli altri, decide di dedicarsi ai
suoi Daemonia. Il gruppo pubblica un disco molto suggestivo, autoprodotto, ma
non può fregiarsi del nome Goblin, il cui uso spetta, dal 2001, alla formazione
di “Non ho sonno”. Il moniker (nonché titolo dell'album) diventa pertanto “Back
To The Goblin”.
Nel 2009, dopo 32 anni di assenza dal palcoscenico, questa formazione si
esibisce dal vivo con l'aggiunta di un musicista aggiunto, il tastierista
maltese Aidan Zammit. Tuttavia, a sorpresa, alla fine dello stesso anno, il
gruppo annuncia il suo scioglimento, dovuto, ancora un volta, ad insanabili
dissidi interni. Nel 2010 Massimo Morante, Maurizio Guarini e Claudio
Simonetti, formano i New Goblin, con l'aggiunta di due componenti dei Daemonia:
Titta Tani alla batteria e Bruno Previtali al basso. Con la nuova formazione, i
cinque tengono diversi concerti in Italia e all'estero. Agli inizi del 2011,
anche Fabio Pignatelli e Agostino Marangolo organizzano una formazione
alternativa ribattezzata prima Goblin World, poi, definitivamente, Goblin
Rebirth. Accanto a loro, suonano il gà citato Aidan Zammit, il tastierista
Danilo Cherni e il chitarrista Giacomo Anselmi. Le due band annunciano uscite
discografiche: due album dal vivo due album in studio (un disco di solo
materiale inedito per i Goblin Rebirth e un disco contenente 7 classici
opportunamente riarrangiati e sei brani inediti per i New Goblin). Ad oggi, i
soli ad aver (parzialmente) mantenuto queste promesse sono stati i New Goblin
che hanno pubblicato un doppio vinile dal vivo e l'EP "Tour EP 2013"
(contenente 4 brani storici suonati in studio e nessun inedito).
Ma le sorprese non sono finite! Pochi mesi fa, infatti, si è appreso che
le due formazioni si sono sciolte: da un lato è stata ricostituita quella
denominata Back To The Goblin che oggi si riappropia dello storico moniker;
dall'altro Claudio Simonetti riunisce l'ultima incarnazione dei Daemonia
presentandosi al pubblico con la sigla Goblin Re-loaded poi tramutata Claudio
Simonetti's Goblin (anche se su facebook, il quartetto si presenta come New
Goblin, utilizzando le coordinate che furono di questa incarnazione).
A distanza da tre anni dall'ultima volta, ho nuovamente intervistato
Maurizio Guarini, chiedendogli dettagli su queste ultime vicende (qui la
precedente intervista: www.artistsandbands.org/ver2/interviste/2815-maurizio-guarini-goblin).
Gianluca Livi: Ciao Maurizio. Innanzitutto grazie per la tua consueta
disponibilità.
Sono basito: ero rimasto ai New Goblin, formazione composta da te,
Massimo Morante, Claudio Simonetti, Titta Tani e Bruno Previtali. E invece
apprendo che, nel pieno di un tour americano, il gruppo si divide nuovamente in
due formazioni. Ancora contrasti interni?
Maurizio Guarini: Evidentemente
si', decisamente non e' difficile da indovinare. Aggiungerei che questa volta
siamo in presenza di una presa d'atto di totale incompatibilità.
GL: Possibile che questi contrasti siano così insanabili da spingere una
formazione composta ormai da non più giovanissimi professionisti, a mandare a
monte un tour americano di successo, con molte date sold out?
MG: A dire la verità in questo
caso siamo andati oltre ai semplici contrasti interni. Devo parlare
schiettamente e sono costretto a dire quello che è successo (o almeno quello
che dal mio punto di vista è successo). Nell'estate 2013, mentre eravamo in
Australia e Nuova Zelanda per due importanti festival e per concerti live con
la formazione conosciuta come New Goblin - e quindi all'apice del nostro
successo per quello che riguarda concerti all'estero, incluse due volte in
Giappone - io e Massimo abbiamo scoperto casualmente che c'erano della date
annunciate come Goblin in Irlanda di cui non sapevamo nulla. La cosa e' nata da
una richiesta di un promoter Irlandese che "visto che già andavamo a
suonare in Irlanda" voleva offrire una data aggiuntiva a Belfast. Cadendo
dalle nuvole, ingenuamente abbiamo risposto che c'era un errore, e invece con
nostra sorpresa abbiamo capito che non era un errore: abbiamo chiesto a Claudio
se ne sapesse qualcosa e abbiamo scoperto che, a nostra insaputa, aveva
organizzato queste date usando il nome dei Goblin, ma interessando soltanto tre
membri: lui, Bruno e Titta, escludendo me e Massimo. Capisci che non e' una
cosa da poco. Per inciso, Claudio ha in seguito organizzato un tour in Gran
Bretagna partendo da offerte che erano state fatte inizialmente a noi, come
Goblin. Probabilmente avrà avuto le sue ragioni, ma io e Massimo questa cosa
non l'abbiamo mandata giù. La cosa piu' grave è che lo ha fatto proprio mentre
eravamo all'apice del successo e avevamo il primo tour nordamericano alle
porte. Il tour lo abbiamo fatto comunque, con quella formazione, ad ottobre,
con un successo senza precedenti, ma ormai i rapporti si erano incrinati e
conclusi gli impegni professionali, abbiamo deciso di chiudere la breve storia
della formazione chiamata New Goblin. Non posso negare di essere felice di
questa (ennesima reunion), atteso che i New Goblin non mi avevano convinto del
tutto. Pur stimando immensamente Titta Tani e Bruno Previtali, li consideravo
troppo heavy per una band come i Goblin. Tuttavia, resta il grande rammarico di
non vedere Claudio Simonetti in organico.
GL: Ci parli della sua esclusione dall'attuale progetto?
MG: I dissapori nati
dall'episodio delle date in Irlanda ci hanno fatto capire che Claudio non voleva
andare avanti come parte dei Goblin, cosa che ha ammesso lui stesso, ma
preferiva continuare presentandosi in prima persona. Insomma, voleva mettersi
in luce in qualità di protagonista piuttosto che come parte di un gruppo. Non
voglio togliergli alcun merito e capisco che, essendo uno dei fondatori, ha
tutto il diritto di reputarsi più importante degli altri. Del resto, molte
persone, al mondo, si reputano più importanti degli altri, non c'e' nulla di
strano. Ovviamente Bruno e Titta, essendo sempre stati con lui e avendo fatto
parte dei Daemonia per molti anni, non contrastano le sue decisioni, mentre con
noi, Claudio doveva condividere delle scelte, cosa che probabilmente non
gradiva a questo punto della sua carriera.
Io e Massimo, quindi, abbiamo
ricontattato Fabio e Agostino chiedendo loro se fossero stati interessati e
rientrare in organico per i concerti dal vivo. D'altra parte la riunione
storica, dopo 30 anni, era stata fatta tra noi quattro, come Back to the
Goblin, con particolare riguardo all'avvio dell'attività dal vivo, senza che
Claudio ne facesse parte. Fabio e Ago hanno accettato di rientrare e Claudio ne
era al corrente, quindi abbiamo fatto il tour di ottobre nella consapevolezza
che la formazione "New Goblin" si sarebbe sciolta il giorno dopo
l'ultima data, a Austin, TX. Voglio sottolineare che verso la fine del primo
tour americano c'e' stato anche un tentativo di ricomporre la formazione completa
del 1975 - quella di Roller, per intenderci, ma non siamo riusciti a trovare un
accordo per svariati motivi.
GL: Sapevo che l'amicizia tra te e Claudio era esente da litigi e
dissapori. E' ancora così?
MG: Io e Claudio andiamo molto
d'accordo fuori dal lavoro e abbiamo mantenuto buoni rapporti sentendoci
sporadicamente anche durante i periodi di non attività. Ovviamente e' più
probabile che i buoni rapporti di amicizia siano duraturi quando non si e'
coinvolti in questioni di lavoro. I recenti avvenimenti hanno decisamente
intaccato questi rapporti e i dissapori sono tanti. Anche se potenzialmente
abbiamo molti punti in comune, siamo consapevoli che la convivenza
professionale al momento sarebbe totalmente impossibile.
GL: In che rapporti sei rimasto con Titta Tani e Bruno Previtali?
MG: Buoni, per quello che e'
possibile, ma niente di piu'. Se ci incontriamo ci salutiamo, ma e' come essere
in una guerra e stare su due fronti opposti. Rispetto e indifferenza ma nulla
contro di loro. Hanno fatto la scelta che dovevano fare e per loro era l'unica
scelta possibile. Se posso dire quello che penso, e gia' l'ho detto anche a
loro, credo che siano abbastanza maturi per pensare indipendentemente da
Claudio e prendersi un po' piu di ' responsabilità’ senza dover necessariamente
seguirlo ad ogni passo. Tuttavia, hanno deciso così, cosa che secondo me non li
aiuta ad emergere come figure indipendenti.
GL: Oggi vi siete riappropriati della sigla Goblin. Tuttavia nel
2005-2009, questa stessa formazione fu costretta ad adottare un nome
derivativo, Back To The Goblin. È cambiato qualcosa a livello di copyright?
MG: Non e' cambiato nulla. Anche
allora, dal vivo, ci chiamavamo Goblin perché, a mio parere, 4/5 di un gruppo
hanno tutto il diritto di chiamarsi col nome del gruppo. Back To The Goblin e'
il nome che scegliemmo per pubblicare l'album. In quel caso, usando Goblin
avremmo infranto i diritti, essendo un marchio registrato dalla casa
discografica. Dal vivo e' differente. Se il pubblico ti riconosce come Goblin,
sei Goblin, e noi ci chiamiamo Goblin perché siamo riconosciuti al 100% come
tali e abbiamo una storia di decenni che lo dimostra. La scelta di Claudio di
chiamare il suo nuovo gruppo Goblin a sua volta mi pare un po' piu' azzardata e
volutamente forzata. Ovviamente nessuno dubita che lui sia Goblin, anzi
Goblinissimo, ma chiamare i Daemonia "I Goblin di Claudio Simonetti"
sembra una forzatura, non solo a me. Non che nessuno possa impedirglielo ma
crea confusione nelle attività live. Facciamo l'esempio degli Yes: si chiamano
così pur non suonando con Jon Anderson e Rick Wakeman. Rick Wakeman non si
chiama "Gli Yes di Rick Wakeman", semplicemente perché gli Yes sono
altri. E Peter Gabriel? Se n'e' andato dai Genesis e si e' chiamato Peter Gabliel,
non avendo certo bisogno di usare il gruppo che aveva appena lasciato.
GL: Nell'intervista che tre anni fa rilasciasti sempre al
sottoscritto (www.artistsandbands.org/ver2/interviste/2815-maurizio-guarini-goblin),
dichiarasti che “Aidan Zammit è un bravo professionista e ottimo esecutore, ma
non ce lo vedo come un Goblin”. Oggi, Aidan è ancora chiamato a sostituire
Simonetti in questa incarnazione della band.
MG: Non vederlo come Goblin
significa che non lo identifico parte della formazione degli anni '70, anche
per questioni anagrafiche, essendo molto più giovane di noi.
Ma Aidan è un valido
professionista, molto preparato, con esperienze discografiche e live in qualità
di session man al servizio di decine di artisti. Tuttavia, non e' stato parte
né è cresciuto musicalmente all'interno di un singolo gruppo, come e' successo
a noi a metà anni 70, nel bene e nel male. Per essere un Goblin, a mio avviso,
devi aver vissuto la nostra storia di 40 anni fa. Ed è senz'altro vero che
Aidan e' un ottimo musicista e che il suo contributo e' fondamentale
nell'attività' live di questa incarnazione.
GL: Vorresti parlarci del progetto The Goblin Keys del 2012 che ti
interessava unitamente a Claudio Simonetti, Bob Scott e Chris Gartner. Si
tratta di una formazione parallela o è a tutti gli effetti un'altra
incarnazione da inserire nel già esteso universo gobliniano?
MG: E' stata una esperienza una
tantum. Claudio - e successivamente io - siamo stati invitati ad una convention
a London, Ontario, e ci chiesero se potevamo organizzare un concerto dal vivo
in occasione dell'evento. Io ho contattato Bob e Chris, i due musicisti di
Toronto con cui nel 2006 avevo fondato un trio chiamato Orco Muto e, visto che
parte del nostro repertorio comprendeva brani dei Goblin rivisti e
riarrangiati, ci e' sembrato naturale creare un quartetto per l'occasione e
esibirci dal vivo. Il nome "Goblin keys", ovviamente, deriva dal fatto
che eravamo i due tastieristi dei Goblin. Si tratta di un evento unico e non
ripetibile. Ad ogni modo esiste un blu-ray di quell'esperienza.
GL: Parlando delle uscite discografiche annunciate dai New Goblin e dai
Goblin Rebirth, i soli ad aver mantenuto fede sono stati i primi, avendo
pubblicato un doppio vinile dal vivo e l'EP "Tour EP 2013". Tuttavia,
quest'ultimo era privo dei largamente annunciati 6 brani inediti. Non pensi che
un'uscita discografica contenente rivisitazioni in studio, peraltro abbastanza
fedeli agli originali, sia del tutto inutile?
MG: Sono d'accordo, e lo ho
sempre sostenuto sin dall'inizio, che artisticamente sia inutile ri-registrare
in studio brani vecchi quasi 40 anni, specialmente se presentano lo stesso
arrangiamento, ma questa operazione ha comunque i suoi lati positivi e ha dato
i suoi frutti. Il "Tour EP 2013" e' stato un modo per far conoscere
quattro dei brani più famosi a molti giovani che non avevano gli originali,
magari perché non erano ancora nati. A conferma di questo, l'EP ha avuto ottimi
risultati di vendita durante il tour.
I 6 brani in lavorazione
c'erano davvero ma, dopo l'entusiasmo iniziale, sono rimasti lì nel cassetto.
GL: Verranno pubblicati dai Goblin Re-loaded o da voi?
MG: In parte, per quello che
riguarda composizioni mie e di Massimo, alcuni contenuti del nuovo album su cui
stiamo attualmente lavorando derivano da quelle idee, rivisitate con la nuova
formazione.
GL: Quindi darete un seguito a “Back To The Goblin”? Ritengo che
quell'album sia molto accattivante, perfettamente in linea con la produzione
storica: sebbene un tantino algido, come sonorità, lo trovo anche superiore a
“Non ho sonno”.
MG: Come ho accennato, stiamo
lavorando a un nuovo album. Sarà pronto prima di quanto ci si possa immaginare,
azzarderei di dire entro l'estate. Molto probabilmente sarà pubblicato
esclusivamente in vinile.
GL: Parlando dei Goblin negli anni '70 e '80, che ne pensi delle recenti
edizioni in vinile di “Amo non amo” (che viene ristampata con un lato 2 di
brani inediti su vinile. Maggiori info qui: http://goblinsettenoteinrosso.blogspot.it/2014/02/amo-non-amo-pubblicato-in-vinile-in-una.html)
e di “Buio Omega” (per la prima volta pubblicata su vinile. Maggiori info qui: http://goblinsettenoteinrosso.blogspot.it/2013/01/buio-omega-finalmente-pubblicato-su-lp.html)?
MG: Le riedizioni e le ristampe
rappresentano un modo per far conoscere alle nuove generazioni quello che
facevamo tanti anni fa. Il vinile e' un bell'oggetto essendo un supporto più
vero. Quindi vedo positivamente la riedizione di quei lavori.
GL: Quali sono gli impegni dei Goblin al momento? Avete un tour in corso
oppure siete in studio?
MG: Abbiamo appena finito il
terzo tour negli Stati Uniti. Questa volta abbiamo fatto il sud, a partire
dalla Florida, poi Texas, Arizona e California. Presto verrà pubblicato un DVD
live registrato durante il tour. Per il resto, già siamo in studio, al lavoro
per il prossimo album. L'attività' live negli ultimi mesi e' stata
particolarmente intensa: ci vogliamo prendere un po' di pausa ma torneremo
presto sul palco.
GL: Quanto, da uno a 10, scommetteresti sulla stabilità di questa
ennesima incarnazione dei Goblin?
MG: Anche con la consapevolezza
che a volte le scommesse si possono perdere, la risposta non può che essere 10,
ovviamente, altrimenti starei facendo altro.
GL: Grazie, Maurizio, per la tua immutata disponibilità.
MG Grazie a te, Gianluca, per le
tue puntuali domande.
Nessun commento:
Posta un commento