Dopo Goblin, BackToTheGoblin, New Goblin, Goblin
Rebirth e Simonetti’s Goblin è la volta dei Cherry Five ad annunciare il
ritorno sulle scene.
I lettori del libro ‘Goblin sette note in rosso’ sanno
benissimo che in realtà non è mai esistito un gruppo denominato Cherry Five, a
cui la Cinevox intestò un album omonimo pubblicato nel 1976. Esistevano gli
Oliver e quindi i Goblin che, nella formazione Claudio Simonetti, Massimo
Morante, Fabio Pignatelli, Carlo Bordini e Tony Tartarini (che sostituì il
cantante Clive Haynes che aveva già concluso le incisioni), registrarono nel 1974 i pezzi per quello che
doveva essere l’album d’esordio e che sarebbe dovuto uscire a nome Goblin. Se non che alcuni cambi nella line-up e soprattutto
l’improvviso e ‘devastante’ successo di 'Profondo rosso' convinsero l’etichetta
romana a tenere nel cassetto il LP ed a pubblicarlo, del tutto in sordina e per
sole esigenze contrattuali, nel 1976. La Cinevox / Bixio fece davvero in modo
che di questo lavoro non si accorgesse nessuno, temendo che potesse
pregiudicare la carriera dei Goblin perché troppo progressive (di scuola inglese), quindi difficile e non commerciale. L’etichetta pertanto lo pubblicò inventandosi il nome Cherry Five, gruppo costituito, a leggere le scarne
indicazioni di copertina, dai soli Carlo Bordini e Tony Tartarini, guarda caso i due
musicisti che non facevano più parte dei Goblin mentre Simonetti e Morante
figurano solo come compositori (e non anche esecutori) con Pignatelli
completamente ‘dimenticato’.
Cigliegina su questa bella torta masochistica,
l’album venne pubblicato in poche copie (non più di 500) gran parte
delle quali mai effettivamente immesse sul mercato e poi distrutte. Va da sé che
dopo un simile trattamento, ‘Cherry Five’ rimase un oggetto misterioso e
sconosciuto per i fan dei Goblin e del progressivo italiano, con quotazioni ‘venali’
sul mercato dei collezionisti sempre elevatissime che hanno raggiunto negli ultimi anni vette
inusitate, come ho già evidenziato in altri post. Se siete interessati ad
acquistarne una copia, c’è un benefattore che su Discogs è disposto a privarsene
per appena 7.500 euro…..
Ma veniamo ai giorni nostri. Circa un mese fa, l’amico Roberto Attanasio mi ha confidato
di aver saputo dal patron dell’etichetta genovese Black Widow che erano iniziate
le registrazioni di un fantomatico album ‘Cherry Five 2’ da parte di Carlo
Bordini e Tony Tartarini, con pubblicazione prevista per la fine del 2014.
Antonio Tartarini, Carlo Bordini e Pino Pintabona, patron della Black Widow |
La cosa mi ha fatto immediatamente balenare un’idea:
vuoi vedere che nel progetto è coinvolto anche
Gianluca de Rossi? Gianluca, oltre che un virtuoso tastierista, è anche
un grande fan dei Goblin ed all’epoca dell’uscita di ‘Goblin sette note in
rosso’ fu così gentile da contattarmi per ringraziarmi di averlo citato nel mio
libro. Infatti nella nota dedicata a Carlo Bordini avevo segnalato che nel 2008
il batterista aveva costituito il duo De Rossi & Bordini con il quale intendeva
dare un seguito ad ‘Opera prima’ dei Rustichelli & Bordini. Il progetto
invece si incagliò, lasciando comunque delle tracce concrete: un paio di video live
in studio e due pezzi inclusi nei CD tributo 'Inferno' e 'Paradiso' realizzati
dall’etichetta Colossus per celebrare la Divina Commedia.
La
mia intuizione si è rivelata del tutto fondata perché a fine giugno è comparsa
su Facebook una pagina ‘Cherry Five’ con alcune foto della band negli studi di
registrazione Studiosette di Roma, in cui appaiono: Antonio Tartarini, Carlo
Bordini, Gianluca De Rossi, il bassista Pino Sallusti ed il chitarrista Ludovico
Piccinini, in compagnia di Pino Pintabona della Black Widow.
Pintabona, Sallusti, De Rossi, Bordini, Piccinini, Tartarini negli studi Studiosette |
L’album, attualmente in lavorazione,
potrebbe contenere i brani che De Rossi & Bordini avevano elaborato in
precedenza ma chiaramente con nuovi arragiamenti e soprattutto l’apporto vocale
di Tony Tartarini. In particolare dovrebbero essere inclusi Il pozzo dei giganti e Dentro la cerchia antica già pubblicati
nei due CD segnalati, posto che anche l’opera seconda dei Cherry Five pare sia ispirata
al poema di Dante.
Sperando di aver presto altre news, magari dagli stessi musicisti, attendo, a questo punto, anche il ritorno de Il Reale
Impero Britannico con Walter Martino e Fabio Frizzi!!
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