A due settimane dal concerto dei New Goblin in quel di Sanremo,
eccomi qui con una recensione del concerto a cui ho assistito. Diciamo subito
che dal punto di vista della affluenza di pubblico, l’evento è stato un
clamoroso flop: circa 150 spettatori (volendo tenersi larghi), divisi tra
platea e galleria, in un teatro da quasi 2.000 posti. In galleria saremo stati una
quindicina, un paio dei quali arrivati dalla Francia…. Per carità Sanremo non è
facile da raggiungere, come ho potuto constatare personalmente grazie alla
indimenticabile collaborazione di Trenitalia e delle sue mitiche Frecce (partito
da Padova alle 12 sono arrivato a Sanremo alle 21!!!) ed a ferragosto molti
sono in ferie ma era anche l’unico concerto italiano del gruppo in due anni …
La
serata è stata aperta dai Simulakrum Lab di Paolo Prevosto, un gruppo che fa
musica elettronica in stile anni ’70-’80, utilizzando sintetizzatori analogici
vintage. Oltre a Prevosto ed a Eugene (sinth, voce) i due componenti del
gruppo, i Simulakrum Lab si sono esibiti con l’ausilio del bravo Simone Giudice
alla batteria Simmons (che non vedevo ed ascoltavo dagli anni ’80) e da Elettra
alla voce. Il gruppo ha eseguito gran parte delle composizioni dal loro primo
album con un buon impatto ed è stato raggiunto sul palco da Claudio Simonetti per
l’esecuzione di Aggregat 4. Simonetti ha anche partecipato all’incisione del
brano su disco mentre Fabio Pignatelli ha eseguito la linea di basso, in Tenebre style,
di Backlit, anch’essa eseguita dal vivo (ma senza Fabio).
Mi dipiace per Prevosto, principale artefice della serata, che le ha tentate davvero tutte per pubblicizzare l'evento.
Mi dipiace per Prevosto, principale artefice della serata, che le ha tentate davvero tutte per pubblicizzare l'evento.
L’album
dei Simulakrum Lab può essere ordinato a questo indirizzo
http://www.simulakrumlab.com/shop.htm
E’
stata poi la volta dei New Goblin, preceduti da una breve introduzione
‘sospirosa’. La scaletta del concerto è stata quella usuale, con tutti i brani
del ‘Live in Roma’ ma con L’alba dei morti viventi unita a Zombi e Nonhosonno a
Death farm. Chi si aspettava qualche novità quindi è rimasto deluso ed anche i
New Goblin mi sono sembrati un pochino sotto tono, forse inconsciamente
scazzati dal poco pubblico.
Non tutto è filato liscio, Suspiria ha avuto più di
un problema e Morante malauguratamente ha lasciato a casa il buzuki che invece
l’accompagna nelle tappe all’estero. I più precisi mi sono sembrati Morante e
Previtali, l’esecuzione migliore quella de L’alba dei morti viventi / Zombi. Non
ritengo una cosa indovinata anche l’utilizzo di molti filmati tratti da
Youtube (relativi al concerto al Grand
Organ di Melbourne ed ai Magazzini Generali di Milano) di qualità video
scadente a scapito di quelli tratti dalle varie pellicole, limitati ai soli Mad puppet,
Phenomena, L’alba e Nonhosonno, bene invece Aquaman con lo sfondo di cascate.
A
conclusione del concerto, dopo aver perlustrato il mitico teatro Ariston (in
cui i Goblin non avevano mai suonato, perché il concerto del 1978 si è tenuto
in un teatro tenda, contrariamente a quanto viene affermato di solito, anche
dai Goblin stessi), ho fatto quattro chiacchiere con Guarini ed ho conosciuto
Cinzia Cavalieri che, gentilissima e simpatica, mi ha salutato con affetto quando gli ho
detto che ero l’autore di ‘Goblin sette note in rosso’ e mi ha pure ringraziato
per il lavoro.
Dopo
aver cenato in un locale aperto tutta la notte ed essermi fatto una bella passeggiata con
gelato sul lungo mare, alle quattro di mattina mi sono diretto alla stazione ferroviaria per
prendere il primo treno. Per accedere ai binari c’è un tunnel lunghissimo, a
quell’ora chiaramente deserto, nemmeno uno zombi in giro…..
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