martedì 27 marzo 2012

Nuove pubblicazioni per i New Goblin.


Sono disponibili presso il sito dei New Goblin l’edizione canadese autoprodotta di “Live in Roma” ed il DVD “Two concerts in Tokyo”.
Il doppio CD ha una copertina leggermente diversa rispetto all’edizione italiana con il logo argentato e viene commercializzato dalla band al prezzo di 22,91 euro. “Live in Roma” verrà pubblicato anche in Giappone il 18 aprile 2012.

Il DVD “Two concerts in Tokyo” presenta invece i due concerti tenuti dai New Goblin a Kawasaki il 4 ed il 5 novembre 2011 durante l'Italian Progressive Rock Festival. Si tratta di un ‘official bootleg’ trattandosi di una registrazione amatoriale effettuata con una sola telecamera e senza montaggio ma approvata dal gruppo. Il DVD ha una durata di 3 ore e 13 minuti e viene venduto sul sito a 35,13 euro.



giovedì 22 marzo 2012

Video storici dei Goblin!!!

Fantastica ‘infornata’ di rarissimi video  gobliniani, messi on-line dalla Cinevox su YouTube. La qualità delle immagini lascia a desiderare, provenendo da registrazioni effettuate con apparecchi d’epoca  ma, come si suol dire, ‘a caval donato non si guarda in bocca’ e, piuttosto di nulla, è molto ma molto meglio così….
Si parte alla grande con la partecipazione di Simonetti - Pignatelli  - Morante a Discoring. Il trio esegue Tenebre ed, oltre alla maglietta sgargiante di Simonetti, rubano la scena le scenografie in plexiglass ed i due mimi zombie che muovendosi a scatti spaventano i timpani e si impiccano a due cappi proditoriamente calati sul palco. Mitico!

Si resta nel 1982 ma questa volta sono i Goblin di Volo con il videoclip scanzonato realizzato per il brano omonimo ed utilizzato anche come sigla finale di Discoring. Che dire di Pignatelli, Lusini, Guarini, Rinalduzzi e Wilson che volano a cavalcioni di una casetta per cani (?) cantando “ci proverò sul deltaplano, precipitare ha un gusto in più!”?

Infine la partecipazione dei Goblin a Canzonissime nel 1986 in rappresentanza della Bixio-Cinevox. I Goblin eseguono una versione accorciata di 'Profondo rosso' ma è da notare che nella formazione ci sono Pignatelli, Morante, Martino ma non Simonetti, sostituito da un quasi sosia più giovane che la regia astutamente non inquadra mai in viso. Solo il sottoscritto poteva accorgersene!

La visione di questi filmati mi ha fatto fare un salto nel passato, era dall’epoca della loro diffusione sulla RAI che non li vedevo ma li avevo descritti con precisione nel libro, grazie alla mia prodigiosa memoria gobliniana! Magicamente mi ritrovo seduto sul  divano della mia vecchia abitazione: accidenti, sono passati trent’anni…

venerdì 16 marzo 2012

Da oggi ‘Goblin sette note in rosso’ a 27 euro (ma solo per i lettori del blog)!!



Buone notizie. I ricavi delle vendite di “Goblin sette note in rosso” mi hanno rimborsato delle spese che avevo affrontato per la stampa del volume. Poiché non è mai stata mia intenzione guadagnare con la pubblicazione di questo libro (se avessi voluto arricchirmi avrei scelto un altro soggetto!), ho deciso di ridurre sensibilmente il prezzo di acquisto per i lettori del blog. Per cui, da oggi, “Goblin sette note in rosso” è disponibile al fantastico prezzo di 27 euro, comprese le spese di spedizione. Adesso non avete più scuse: appena 27 euro per 450 fittissime pagine gobliniane!!
Il prezzo di copertina naturalmente rimane di 38 euro per chi decide di acquistarlo tramite i negozi on-line e le librerie, dalle cui vendite, comunque, il sottoscritto non ricava nulla, visto il ricarico applicato dai distributori.
Sia chiaro che gli acquisti ‘diretti’, effettuati dai lettori del blog, mi hanno permesso di rientrare delle spese vive di impianto e stampa, perché se dovessi mettere nel conto gli anni di lavoro impiegati nella redazione del libro e quanto mi sono costati i Goblin in questi decenni, probabilmente dovrei vendere un milione di copie di ‘Goblin sette note in rosso’ per andare alla pari!!
Su quest’ultimo aspetto apro una digressione. Spesso i fan mi chiedono quanti dischi dei Goblin possiedo ed io sinceramente fatico a rispondergli perché non lo so, non li ho mai contati singolarmente. Forse potrei andare a metri, dire che ho tre metri di dischi dei Goblin ma anche qui non posso essere preciso, perché al momento non sono riposti tutti assieme. Potrei limitarmi a dire che ho quasi tutti gli album indicati nella discografia del libro (i vinili praticamente proprio tutti, mi manca qualche insulsa ristampa su CD) sia con riguardo ai Goblin che ai singoli componenti (comprese le partecipazioni come turnisti) che ‘a spanna’ dovrebbero essere 500, solo che alcuni li ho anche doppi... A dire il vero con riguardo ai vari musicisti che si sono susseguiti nei Goblin ho molti più dischi rispetto a quelli indicati nelle rispettive discografie (in cui ho inserito solo i principali): in somma ho praticamente tutto quello che è citato nel libro! So che il buon Roberto si è proclamato “il miglior collezionista dei Goblin al mondo” ed è una cosa a cui tiene molto per cui mai mi sognerei di mettermi in competizione con lui, cosa tra l’altro stupidissima e tipica dei tristissimi, sfigati, fan nerd. Diciamo allora che lui è ‘il migliore collezionista dei Goblin’ ed io, dall’alto dei miei quasi due metri, “il più grande”!!!
Un saluto affettuoso a tutti gli appassionati collezionisti ed a Roberto in particolare.

P.S. Un saluto anche a Francesco, iper fan dei Goblin (di Argento e dei Kiss), questa sua foto assieme a Morante (ed al mio libro!) l’ho trovata navigando sul suo sito…


lunedì 12 marzo 2012

Gobliniana 2. Il Reale Impero Britannico: "Perchè si uccidono".


Secondo post della serie ‘Gobliniana’, anch’esso ispirato ad una mia recensione, questa volta pubblicata su John's Classic Rock(http://classikrock.blogspot.com/2011/11/reale-impero-britannico-perche-si.html).
“Perché si uccidono” è un oggetto misterioso. Provate a fare una ricerca: nonostante questo disco interessi settori diffusamente indagati come quelli delle colonne sonore e del rock progressivo, le informazioni che otterrete sia dal web che dalla carta stampata saranno pochissime, in pratica sempre le stesse e molto imprecise. Sì perché per venire a capo di questo enigma, bisogna conoscere i Goblin come le proprie tasche, intuire le cose mai dette dai musicisti e filtrare quelle dette, sapersi muovere con sicurezza nel vastissimo campo minato della produzione cinematografica italiana.
La copertina dell’album riporta infatti ben poche informazioni: sul fronte, oltre al titolo, ad una anonima foto a colori tratta dalla pellicola ed all’indicazione “colonna sonora originale del film” c’è il logo ‘incoronato’ de “Il Reale Impero Britannico” e la dicitura “musica composta e diretta da Willy Brezza”, mentre sul retro sono indicati i titoli e gli autori di ogni brano, dati dai quali emerge che Willy Brezza ha in realtà composto solo le tracce presenti sul secondo lato e che quasi tutte quelle sul primo lato sono invece firmate da Frizzi, Simonetti, Morante, Pignatelli, Martino. L’etichetta riporta inoltre la data di pubblicazione dell’album: il 1976, anno di uscita nelle sale della pellicola. Tutto qui. 


Basandosi su questi pochi elementi, tutti i recensori susseguitisi nel corso dei decenni hanno affermato che il disco contiene la colonna sonora di ‘Perché si uccidono’, eseguita nel 1976 da una formazione parallela dei Goblin, una specie di ‘side project’ di breve durata in analogia con i ‘Cherry Five’. Le cose però non stanno così. In realtà l’album contiene materiale di provenienza eterogenea, composizioni incise dai Goblin nei primi mesi del 1975, nel medesimo periodo in cui il gruppo realizza lo score di “Profondo rosso”. In particolare sul ‘lato a’ troviamo quattro brani che sono il frutto di un esperimento tentato da Carlo Bixio, il produttore della Bixio/Cinevox, che affianca ai Goblin il musicista e compositore Fabio Frizzi, spronando i musicisti a realizzare composizioni da sfruttare in ambito cinematografico, come in effetti poi avviene. I brani in questione sono Epopea ed Epopea reprise, galoppate progressive in cui la melodia di sinth rievoca il Theme one nell’esecuzione dei Van Der Graaf Generator con mellotron, gong e batteria fragorosi; la delicata ballata per piano elettrico e chitarra acustica Ammoniaca e la dolce Edda per il flauto e soprattutto per la voce di Edda Dell’Orso, l’interprete dei passaggi più lirici delle partiture di Ennio Morricone. La ritmata e dance Kalu (già edita in precedenza) è invece tratta dalla colonna sonora di “Amore libero – Free love”, composta da Fabio Frizzi ed eseguita dai Goblin nel luglio del 1974. L’esperimento non dà altri frutti e Frizzi costituisce assieme a Franco Bixio e Vince Tempera i Bixio-Frizzi-Tempera, specializzati in colonne sonore e quindi riprende la carriera solista, sempre nell’ambito della musica applicata, avvalendosi sovente dell’ausilio dei componenti dei Goblin come musicisti da studio.
Il secondo lato contiene invece le composizioni firmate da Brezza per “Perché si uccidono” con arrangiamenti realizzati appositamente per l’album (pratica usuale nel campo della musica da film), diversi rispetto alle ‘film version’. My damned shit, interpretata da Tony Tartarini (all’epoca cantante dei Goblin ed infatti appare anche nella foto sul retro di “Profondo rosso”), è una canzone con un testo a tema (la ‘merda’ del titolo è chiaramente la droga) dall’impostazione melodica datata che richiama certi brani per i western all’italiana e nella pellicola è presente in varie versioni strumentali più apprezzabili. Si va decisamente meglio con le successive Dodici e un quarto (veramente grandiosa l’allucinante ‘film version’ rimasta inedita), Block (il pezzo migliore dell’album con assoli di chitarra elettrica e moog), R.I.B. (in cui il piano elettrico sembra anticipare le sonorità degli Alan Parsons Project), le esili Apotheke e Distrazioni, tutti brani in cui sono Simonetti e Morante a farsi apprezzare maggiormente.

‘Perché si uccidono’ è la prima ed unica opera cinematografica di Mauro Macario (figlio del celebre Erminio) che in seguito inciderà l’album “Amoropolis”, curerà per la RAI la regia televisiva di concerti rock e si dedicherà alla scrittura. Il film narra le vicende di Andrea, un giovane ribelle che rifiuta il padre capitalista e non sopporta l’ipocrisia della sorella ma che finisce invischiato nella droga per amore di Anna. La pellicola, pur ottenendo il visto di censura il 3 marzo 1975, viene proiettata per la prima volta il 30 marzo 1976 ed ottiene complessivamente appena 17.000 spettatori per poi sparire nel nulla, diventando chimera per i collezionisti.


La Cinevox dà alle stampe l’album, nel complesso abbastanza mediocre, in contemporanea con la distribuzione del film, quindi subito dopo la pubblicazione di “Cherry Five”. Anche in questa occasione, come per ‘Cherry Five’ l’etichetta decide di occultare i Goblin, sempre primi in classifica con “Profondo rosso”, attribuendo “Perché si uccidono” agli inesistenti “Il Reale Impero Britannico” anche se nei titoli di testa della pellicola è indicato correttamente “musica di Willy Brezza eseguita dal complesso Goblin” ed omettendo qualsiasi ulteriore indicazione sui contenuti ‘reali’ del disco.
E’ quanto mai curioso osservare che se si volesse mostrare una foto con la formazione dei fantomatici ‘Il Reale Impero Britannico’ bisognerebbe ricorrere a quella che compare sul retro del LP ‘Profondo rosso’. Mi ricordo che da ragazzino mi chiedevo chi fosse quel signore (sembrava più ‘grande’ degli altri quattro musicisti, probabilmente a causa della posa con pipa ed occhiali) appoggiato al camino del salotto di casa Morante. All’inizio pensai che si trattasse di Gaslini ma non ci assomigliava granché, solo molti anni dopo scoprii che era Antonio ‘Tony’ Tartarini che all’epoca di ‘Profondo rosso’ era il cantante dei Goblin (aveva reinciso Chery Five) ma che non aveva partecipato in alcun modo alle registrazioni della pellicola di Argento.
La Cinevox stampa ‘Perché si uccidono’ in una tiratura estremamente limitata, non superiore alle 1000 copie (ritengo 500), rendendolo così un ricercato e costoso pezzo da collezione per i cultori dei Goblin e più in generale per gli appassionati di rock progressivo e di musica per il cinema. Le quotazioni economiche di quest’album sono variate parecchio nel corso degli anni, mi ricordo che un appassionato americano si lamentava che ‘all’alba’ di Ebay (mi pare fosse nel 1996) un giapponese glielo aveva ‘soffiato’ spendendo 1500 dollari ma c’è stato chi nel 2004 se l’è cavata con appena 380 dollari. La settimana scorsa, sempre su Ebay, un collezionista l’ha acquistato per 810 sterline (pari a 965 euro e 1275 dollari).

Concludo dicendo che per me l’album ‘Perché si uccidono’ è indissolubilmente legato alla più memorabile ‘botta di culo’ che mi sia mai capitata come collezionista. Ma il post è già troppo lungo e questa storia ve la racconterò un’altra volta….

mercoledì 7 marzo 2012

GOBLINIANA 1. Rustichelli & Bordini: ‘Opera prima’.


Un mio intervento sul già segnalato blog ‘Verso la stratosfera’ (http://verso-la-stratosfera.blogspot.com/2012/02/rustichelli-e-bordini-opera-prima-1973.html) mi fornisce lo spunto per inaugurare questa nuova ‘rubrica’ in cui esaminerò alcune produzioni attinenti al mondo dei Goblin. Si parte con i Rustichelli & Bordini ed il loro unico LP ‘Opera prima’.
Paolo Rustichelli (figlio di Carlo, celebre compositore per il cinema) fonda nel 1971 la band dei Cammello Buck assieme a Carlo Bordini (batteria), Giuseppe Bellardinelli (chitarra) e Mauro Morlacchi (basso). I Cammello Buck partecipano nel maggio del 1972 al raduno pop di Villa Pamphili e lo stesso anno incidono per la IT alcuni brani rimasti inediti. 
Ecco una rarissima foto dei Cammello Buck:

Il contratto viene poi ceduto alla RCA e l’etichetta propone di realizzare un album come duo ai soli Rustichelli e Bordini (che avevano fatto addirittura da supporter ai Cream!) sulla scia di Hardin & York. 'Opera prima' viene pubblicato dalla RCA nell’aprile del 1973: il lavoro si distingue per l’ottima performance di Rustichelli che predilige pianoforte ed Hammond ed utilizza il Mellotron per le orchestrazioni ed il sinth VCS3 per poche coloriture, supportato dal tocco morbido Bordini. 'Opera prima' contiene sei brani con durata dai cinque ai nove minuti, tra i quali si distinguono le strumentali ‘Natività’ (che ispira la bella copertina, assolutamente non prog ma assai suggestiva), ‘Cammellandia’ (tributo alla vecchia band) e tra i brani cantati (da Rustichelli) trovo splendida la toccante ‘Dolce sorella’.
Dopo la pubblicazione dell’album, Rustichelli e Bordini prendono parte alla popolare trasmissione radiofonica Per voi giovani, partecipando inoltre al III° Festival dell’Avanguardia di Napoli ed alla III° Rassegna di Musica Contemporanea di Civitanova Marche e quindi si separano.
Successivamente Carlo Bordini entra nei Goblin con i quali incide l’album ‘Cherry Five’ ma fuoriesce dal gruppo prima delle registrazioni di ‘Profondo rosso’, sostituito da Walter Martino. Rustichelli e Bordini tentano di rimettere in piedi il gruppo nel 1976 ma la cosa non ha seguito.
Rustichelli si è in seguito dedicato alle colonne sonore ed ha realizzato vari album come solista (tra tutti ‘Mystic jazz’ con ospiti del calibro di Miles Davis, Carlos Santana, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Andy Summers).
Bordini ha collaborato con diversi musicisti pop, blues e jazz e si è diplomato in strumenti a percussione presso il conservatorio Alfredo Casella dell'Aquila, intraprendendo una carriera parallela nell’ambito della musica lirica e sinfonica con celebri istituzioni come l'orchestra nazionale di S. Cecilia, l'orchestra sinfonica della R.A.I., l'orchestra del teatro di S. Carlo a Napoli e l'orchestra del teatro dell'opera di Roma. Nel 2008 ha costituito assieme al tastierista Gianluca De Rossi il duo De Rossi & Bordini che ha inciso due brani per gli album tributo ‘Inferno’ e ‘Paradiso’ realizzati dall’etichetta Colossus. De Rossi & Bordini parevano intenzionati a dare un seguito ad ‘Opera prima’ e su Youtube sono presenti un paio di filmati in cui il duo riprende i brani tratti da quell’album (Cammellandia http://www.youtube.com/watch?v=K_7yCluyEdU&feature=related e http://www.youtube.com/watch?v=2QBVPkYZyao&feature=related) ma il progetto sembra essersi arenato...


Colgo l’occasione per salutare Gianluca De Rossi  (a destra nella foto assieme a Bordini) al quale ho ‘inconsapevolmente’ venduto una copia del mio libro e che si è rivelato un grande fan dei Goblin. Gianluca si è dichiarato onorato di essere stato citato in ‘Goblin sette note in rosso’ ma sono io che gli sono grato per il suo qualificato apprezzamento.

venerdì 2 marzo 2012

Esce ‘Live in Roma’ dei New Goblin.



Da martedì 6 marzo sarà disponibile il doppio CD dei New Goblin “Live in Roma”. La band ha rilasciato il seguente comunicato stampa:
“Siamo lieti di annunciare al pubblico che il 6 marzo 2012 uscirà il nostro 1° CD doppio “Live in Roma”, registrato a Roma durante un tour europeo di 20 [10] date. Il doppio CD comprende 18 brani tratti dai migliori album del gruppo con la seguente lineup: Massimo Morante (chitarra) e Claudio Simonetti (tastiere) fondatori dei Goblin, Maurizio Guarini (tastiere) nei Goblin dal 1976 [1975], Bruno Previtali (basso), Titta Tani (batteria).”.
“Live in Roma”, pubblicato dall’etichetta No Music No Life e distribuito dalla Self, è già in vendita presso i principali negozi ad un prezzo di circa 16 euro (11,91 su Amazon). Il CD è realizzato in formato digipack ma prossimamente sarà disponibile anche in vinile come doppio LP edito dall'etichetta BTF/AMS.