lunedì 29 ottobre 2012

Tenebre ristampato in vinile.




La AMS è tornata a colpire con una nuova riedizione dal catalogo gobliniano. Questa volta è toccato a Tenebre, LP pubblicato originariamente nel 1982 e colonna sonora dell’omonima pellicola diretta da Dario Argento. Lo score uscì a nome Simonetti – Pignatelli – Morante non a causa della mancanza di Ago Marangolo che interpellato preferì non partecipare alle registrazioni delle musiche perché impegnato con i New Perigeo ma per l’opposizione di Fabio Pignatelli che aveva pubblicato da poco l’album Volo con una formazione dei Goblin completamente diversa. Sembra quasi superfluo ricordare che in ‘Goblin sette note in rosso’ ci sono moltissime info inedite non solo su questa fase della storia dei Goblin e su questa colonna sonora ma anche sulla pellicola di Argento… ma se avete letto il libro lo sapete benissimo!


La reissue di Tenebre dell’etichetta milanese ripropone la grafica dell’edizione originale, seppur con colori assai più accesi e contrastati. All’interno è contenuto un poster che su una facciata presenta un articolo di presentazione e sull’altra le immagini di tutte le edizioni della colonna sonora. 


Aprendo il poster ho avuto la gradita sorpresa di trovarmi citato tra le fonti, per cui ringrazio la AMS!


Segnalo una particolarità: la riedizione riproduce anche le etichette dell’album del 1982 ma sulla facciata B ‘Waiting Death’ è diventata ‘Walking Death’  e quindi da 'attendendo la morte' a 'la morte che cammina'! Che il refuso sia ispirato dal fatto che nella prima stampa su CD la colonna sonora di Tenebre era abbinata a quella di Zombi? Sicuramente no ma la circostanza è per lo meno curiosa!


giovedì 18 ottobre 2012

L’angolo del collezionista. Vinili colorati e picture disc gobliniani.

Inauguriamo ‘l’angolo del collezionista’ con una rassegna di tutti i vinili colorati ed i picture disc ‘gobliniani’ realizzati nel corso degli anni. Diciamo subito che, con riguardo ai Goblin, si tratta di dischi pubblicati recentemente, infatti nessun album storico del gruppo è stato realizzato all’epoca in edizioni siffatte.
L’etichetta che più si è distinta in questo campo è la AMS che nel 2010 ha rieditato ‘Profondo rosso’ in una tiratura limitata di 666 esemplari in vinile nero striato (naturalmente) di rosso e con un poster. Successivamente nel 2011 ha pubblicato per la prima volta su LP la colonna sonora di ‘Nonhosonno’, edita in cinque colori (bianco, rosso, blu, giallo, trasparente) e quindi nel 2012 il doppio album dei New Goblin ‘Live in Roma’ anch’esso in cinque varianti (arancione, rosso, blu, giallo, trasparente).


La AMS ha anche pubblicato in versione picture disc Roller e Suspiria, con qualche lieve modifica nel lettering sulla side b. In precedenza la teutonica CMV aveva prodotto nel 1999, in occasione della pubblicazione del LD di Buio Omega (“Sado stoss tor zur holle auf”), un singolo a 33 giri in vinile rosso con i brani Buio omega e Quiet drops e sui solchi finali la scritta “Aristide Massaccesi 15.12.1936 – 23.1.1999”. Nel 2005 invece la Lo-cost, filiale americana della Dagored, aveva realizzato un’edizione in vinile rosso di ‘Zombi Dawn of the dead’ mentre l’etichetta polacca Giallo Music ha stampato in vinile ‘Back To The Goblin 2005’ in duplice versione: in vinile nero (400 esemplari) ed in vinile rosso (100 pezzi), quest’ultima con inoltre allegato un tappetino per il giradischi e (non in tutte le copie) dei calendarietti. E’ invece un bootleg il ‘Best of Goblin’ commercializzato dalla Pretentious Moi nel 2009 in tre varianti (blu, la prima e la più comune, verde e rossa).


Sono tutte ‘d’epoca’ invece le emissioni discografiche colorate ‘simonettiane’. Sono del 1979 l’album ‘Give me a break’ di Vivien Vee e l’EP ‘Let’s go dancing’ dei Craabs (quest’ultimo assai più raro ed edito anche in vinile nero), stampati dalla Banana Records mentre proviene dal Canada il 45 giri promozionale ‘Fear’ degli Easy Going edito dalla Unidisc.



martedì 2 ottobre 2012

Live Alphataurus: ritorno al futuro.



Sono tornati gli Alphataurus, autori nel 1973 di un album omonimo tra i migliori di tutto il panorama prog italiano (per originalità di stile, competenza tecnica e capacità di coniugare asprezza e liricità) ma scomparsi dalle scene quasi subito. Un lavoro che ogni fan dei Goblin dovrebbe conoscere perché brani come ‘Peccato d’orgoglio’, ‘Croma’ o l’intro di ‘La mente vola’ sono assolutamente ‘affini’ al sound dei folletti nell’epoca ‘Cherry Five’ con in evidenza le tastiere espressionistiche di Pietro Pellegrini ed un mellotron che lascia senza fiato.


In questi giorni è stato pubblicato il secondo album in studio degli Alphataurus che rielabora alcune composizioni lasciate nel cassetto dal 1973 ed apparse diversi anni fa nel CD ‘Dietro l’uragano’ (ma si trattava solo di prove in studio e senza parti cantate). Gli Alphataurus hanno ripreso a suonare anche dal vivo e dopo la data del 2010 al Progvention documentata nel CD / LP 'Live in Bloom' ed un pugno di altri concerti, ho avuto la fortuna di vederli sabato sera al Giardino, un club dalle dimensioni lilipuzziane ma con un’ottima stagione di concerti. 


Gli Alphataurus hanno deliziato il pubblico con ampi estratti dal loro nuovo album Attosecond0 (Progressiva-mente, Valigie di terra, Gocce, Claudette) e con alcuni classici. 


Unici sopravvissuti dalla formazione originale il tastierista Pietro Pellegrini ed il chitarrista Guido Wassermann, coadiuvati da Fabio Rigamonti al basso, dal vocalist Claudio Falcone, dal tastierista Andrea Guizzetti ed alla batteria dal nuovo acquisto Alessandro Rossi, che sembra il fratello minore (e più tonico) di Francesco di Giacomo.

Ospite della serata Mietek Glinkowski il cui violino elettrico ha impreziosito ‘La mente vola’ e l’ottimo blues ‘Dopo l’uragano’ che nel 1973 sarebbe dovuto uscire come singolo. 


Unica pecca della serata la mancata esecuzione di ‘Peccato d’orgoglio’ che gli Alphataurus non hanno potuto suonare perché già con ‘Croma’ avevano sforato la fatidica mezzanotte (ed il club, situato nello scantinato-garage di una palazzina, non penso sia ben visto dai proprietari degli appartamenti….!).


Sperando che gli Alphataurus non rispettino la media di 39 anni tra un album in studio ed il successivo (come ironicamente sottolineato dal cantante: “avvertite i nipoti”!) vi invito all’ascolto del primo brano, ‘Peccato d’orgoglio’, dall’album del 1973, in particolare la sezione che inizia al minuto 4’10”, vi ricorda qualcosa?