martedì 9 agosto 2016

Cherry Five live in Trieste.


Sabato 6 agosto i Cherry Five si sono esibiti a Trieste nell’ambito della XIII edizione del Summer Rock Festival. Si è trattata della terza apparizione dal vivo per la band romana, dopo il concerto di Genova del 18 maggio 2015, che ho già recensito e e la ‘lezione’ del 13 marzo scorso nell’aula magna dell’Istituto Matteucci di Roma.


Aiutati da una location suggestiva (piazza Verdi che si apre sulla bellissima Piazza Unità d’Italia suggestivamente illuminata e battuta dal vento) e da un pubblico eterogeneo, il quintetto mi è apparso in gran forma con apprezzabili miglioramenti rispetto al già buono show genovese.


La band ha riproposto nella sua interezza l’album Il pozzo dei giganti, compresa la coda con la ripresa strumentale del brano omonimo e quindi due perle dal LP omonimo del 1974-76, Country grave yard e My little cloud-land. Come bis ha rieseguito Il tempo del destino in una versione arricchita da una introduzione al basso di Sallusti e con una coda solistica dirompente di Piccinini.



Ho già parlato assai bene dell’album Il pozzo dei giganti e non posso che riconfermare come si sprigioni una alchimia tra questi musicisti dalle esperienze pregresse assai diverse che, sulla carta, li farebbe sembrare tra loro completamente incompatibili.
Antonio Tartarini sta acquisendo sicurezza e la sua interpretazione nei brani più melodici (Il tempo del destino, Un mondo tra noi due) è davvero intensa ed appassionante,





Carlo Bordini sa picchiare duro come un ragazzino ma ha una padronanza tecnica che gli permette di eseguire le parti più complesse con disarmante naturalezza (ed introduce il concerto declamando a memoria una trentina di terzine da l’Inferno!),





Gianluca De Rossi può permettersi di suonare letteralmente con una mano sola i brani storici dal primo album da lui ‘consumato’ in ripetuti ascolti (è un fan storico dei Goblin),




Pino Sallusti tesse fitte ed eleganti trame ritmico melodiche, esibendosi anche in un paio di assoli,




Ludovico Piccinini dà la carica con la sua sei corde, scatenando applausi a scena aperta.




Con riguardo ai brani dello storico album Cherry Five, Country grave yard è stata eseguita in modo impeccabile mentre qualche incertezza c’è stata all’inizio di My little cloud-land, evidentemente provata di meno, cose che si sistemerebbero da sole se solo la band avesse più possibilità di tenere concerti ma questo, purtroppo, è un problema che non affligge solo i Cherry Five…



Set-list:
Il pozzo dei giganti
Manfredi
            La forza del guerriero
            Il tempo del destino
            Terra rossa
            Un mondo tra noi due
Dentro la cerchia antica
Country grave yard
My little cloud-land
Il tempo del destino (ripresa)



martedì 2 agosto 2016

Conquest ripubblicato dalla Rustblade.


la locandina italiana

E' disponibile la colonna sonora di Conquest, pubblicata in vinile da Rustblade in una versione ampliata.  Conquest è un film fantasy con molte derive horror, girato nel 1983 da Lucio Fulci. 

il fantastico bozzetto originale del maestro Enzo Sciotti

Il film nacque come risposta italiana al successo di CONan e QUEST for fire (La guerra del fuoco) come indica chiaramente il titolo stesso (quello di preproduzione era 'Mace il fuorilegge' / 'Mace the outcast'). Ma naturalmente gli italiani non si limitarono a ‘copiare’ le pellicole straniere ma produssero un'opera a se stante, delirante e con frequenti derive splatter.

poster spagnolo

Conquest non è di certo uno dei capolavori di Fulci, gravato da una sceneggiatura non all’altezza, da una fotografia talmente effettata da annebbiare le immagini e da un montaggio piatto ed anzi segna l’inizio della parabola discendente del regista, pur avendo ancora qualche tocco felice, soprattutto con riguardo agli aspetti più horror. 
fotobusta italiana

Il film ebbe una lavorazione difficile sia per la location in Sardegna che per il rapporto deteriorato tra Fulci ed il produttore Giovanni Di Clemente, tanto che il regista, una volta terminate le riprese, abbandonò la produzione e non incontrò nemmeno Simonetti, incaricato di realizzare lo score dalle sonorità che a tratti anticipano la new age.

lobby messicana

Nove brani estratti da questa colonna sonora (‘Conquest’, ‘Flute in the Night’, ‘Night Creatures’, ‘The Capture’, ‘The Cavern’, ‘Black Birds’, ‘Lonely Man’, ‘Funny Hunt’, ‘Dolphin’) vennero pubblicati dalla Emergency nel 1986 nell’album Claudio Simonetti Ritratto d’autore (appartenente all’omonima collana di library) che conteneva anche composizioni da Vendetta del futuro e Morirai a mezzanotte.


Ritratto d’autore è un album rarissimo ma le selezioni dal film di Fulci vennero in seguito pubblicate su CD dalla Beat nel 1998 in Aenigma Conquest Morirai a mezzanotte e poi in Germania nel 2001 in Conquest / Amulet des bosen dell’etichetta tedesca CMV Laservision (realizzato in una tiratura limitata di 500 copie e racchiuso in una box trasparente da DVD) e quindi nel 2012 quale CD bonus in un DVD tedesco, anch'esso in tiratura limitata.


Gli appassionati di Simonetti e di Fulci rimasero però poco soddisfatti perché la track-list escludeva in pratica tutti i temi migliori, come quelli dei titoli di testa e di coda o la marcia scritta per l’attacco degli zombi nella palude.

lobby tedesca

L’album della Rustblade è un passo avanti ma non è una complete edition. Nello score di Conquest Simonetti ha inserito molti pezzi provenienti dal suo repertorio (ma mai pubblicati) e quindi non composti espressamente per questa pellicola, tracce che non hanno trovato posto nel LP, una scelta magari discutibile ma con una sua logica.
Purtroppo però continuano a latitare anche composizioni realizzate appositamente per il film come quella dei titoli di testa che inspiegabilmente è ancora assente ma che, se vi interessa, vi posso inviare tramite mail (e questo vale anche per la Rustblade nel caso volesse fare una nuova edizione dell’album).

lobby usa


Questo Conquest ‘ampliato’ contiene le inedite ‘Killer Moles’ e ‘Zombies in the Night’, due remix creati da Simonetti (per ‘Cavern’ e ‘Night Creatures’), uno da Stefano Rossello (per ‘Night Creatures’) e la nuova ‘Conquest 2016’ in cui il tastierista riprende il tema dei titoli di testa. Nell’album è inserito anche un mini poster double face con la riproduzione del manifesto italiano e di quello USA mentre il bel vinile è grigio trasparente con effetto fumo.