lunedì 7 maggio 2012

Tangerine Dream live a Padova 05.05.2012.



Lo so vi state chiedendo: “ma cosa c’entrano i Tangerine Dream nel blog dedicato ai Goblin?”. Magari un pochino c’entrano pure ed infatti in ‘Goblin sette note in rosso’ qualche parola (ed una di quelle note ‘corpose’ che tempestano il libro) gliel'ho dedicata ma la verità è che sabato sera mi sono goduto un bel concerto del ‘dream team’ e mi è venuta voglia di dedicargli un post.


Antisegnani del kraut rock ed in prima fila tra i ‘corrieri cosmici’ i Tangerine Dream sono stati formati da Edgar Froese nel 1967 ed ‘Electronic meditation’ del 1970 segna il loro esordio discografico. Negli anni ’70 hanno sfornato album storici come 'Alpha Centauri,' 'Phaedra', 'Stratosfear' ma sono rimasti in attività sino ad oggi, pur tra cambi di formazione (quella che considero ‘classica’ è Froese, Franke, Baumann), realizzando un’incredibile quantità di dischi (oltre cento). I Tangerine Dream hanno composto anche moltissime colonne sonore, tra le mie preferite quelle per Sorcerer (Il salario della paura, 1977), Thief (Strade violente, 1981), Near dark (Il buio si avvicina, 1988).


Il concerto al teatro Geox di Padova è stato un lunghissimo trip (dalle 21,15 alle 00,40 con un solo intervallo di venti minuti) nel mondo del combo tedesco, tanto che mi è impossibile elencare i brani in scaletta, i pezzi erano uniti uno all’altro, senza soluzione di continuità in un unico magma sonoro dagli effetti quasi ipnotici.

 
I sinth di Edgar Froese (alla chitarra elettrica esclusivamente per una breve parentesi di pochi minuti) e di Thorsten Quaeschning hanno tessuto senza sosta le trame elettroniche del concerto, supportati dalle percussioni digitali ed acustiche della brava Iris Camaa e dando comunque ampio spazio alla chitarra elettrica di Bernhard Beibl (ottimi assoli, a tratti hard per non dire metal) ai fiati (sax, flauto ma anche sinth) di Linda Spa ed al violino elettrificato di Hoshiko Yamane.


Un bel concerto ed un grazie agli organizzatori per aver incluso Padova nelle pochissime date europee dell’ Electric Mandarine Tour. I Tangerine Dream, che penso mancassero dai palcoscenici italici da qualche decennio, sono rimasti entusiasti dell’accoglienza del pubblico patavino.


Per tornare ai Goblin, mi sembra appena il caso di evidenziare come Suspiria sia un album molto più in linea con il kraut rock che con il progressive di scuola anglosassone, a testimonianza dell’attenzione che i componenti dei Goblin dedicavano al mondo musicale europeo e nel libro cito gli album di riferimento per quella colonna sonora. D’altronde lo stesso Argento (a dire il vero forse più la Nicolodi) aveva dato dei suggerimenti in tal senso ed Argento avrebbe voluto rivolgersi anche ai Tangerine Dream per la colonna sonora di Phenomena.


A proposito di Suspiria, questa foto che ho scattato  durante il concerto mi fa venire in mente il capolavoro di Argento, con Iris Camaa al posto di Stefania Casini…




lunedì 30 aprile 2012

'Dracula 3D" a Cannes. 'Kiss me Dracula'. 'Kid in the box'.



Completata la registrazione della colonna sonora e la fase di post produzione, particolarmente complessa, dato il ricorso ad effetti speciali digitali ed alla tecnologia tridimensionale, ‘Dracula 3D’ verrà proiettato in anteprima mondiale al festival di Cannes, alla presenza di Dario Argento. La pellicola non è in concorso ma viene presentata nella sezione di mezzanotte (dove figura anche il remake di 'Maniac'), un bel trampolino di lancio ma che potrebbe trasformarsi in una gogna a rilevanza internazionale come già profetizzano i detrattori del regista italiano.
Claudio Simonetti e soci hanno appena concluso le riprese al castello di Itri del video del brano utilizzato per i titoli di coda di ‘Dracula 3D’, ‘Kiss me Dracula’ che non è interpretato da Cristina D’Avena, come il titolo potrebbe far supporre ma dalla brava (bella e sexy) Silvia Specchio, già protagonista di ‘Profondo rosso il musical’ e cantante dei Daemonia.


Simonetti, in un impeto di egocentrismo, ha inopinatamente cambiato nuovamente il nome del suo gruppo, non più Daemonia ma Simonetti Project. Il passo successivo potrebbe essere Claudio Simonetti Daemonia Horror Project Band!!
Regista del video, anch’esso in 3D, di ‘Kiss me Dracula’ è Gabriele Albanesi, già autore degli horror ‘Il bosco fuori’ (2006), sanguinoso ed assai apprezzato e di ‘Ubaldo Terzani horror show’ (2010) che, ad essere sincero, mi era sembrato uno spin-off de ‘L’ispettore Coliandro’ con una deriva splatter.
Albanesi ha realizzato e messo in rete da un paio di mesi il suggestivo ed assai curato teaser di ‘Kid in the box’, vale a dire il seguito de ‘Il bosco fuori’ che vede protagonisti la terribile coppia di bambini sopravvissuta al precedente capitolo. 


Le musiche d’atmosfera del promo sono firmate da Claudio Simonetti e gli effetti speciali sono curati da Sergio Stivaletti. Per chi non l'ha già visto, ecco il teaser:



venerdì 20 aprile 2012

“Goblin sette note in rosso” recensito sul numero 116 di Nocturno!


 Segnalo con piacere che ‘Goblin sette note in rosso’ è stato recensito sul numero di aprile di Nocturno, in edicola da pochi giorni. La redazione della prestigiosa rivista di cinema ha deciso proprio da questo numero di ampliare la parte che sino allo scorso mese era dedicata ai soli DVD/Blu Ray, inserendo anche brevi recensioni di libri e CD. Ecco quella di ‘Goblin sette note in rosso’:
Poderoso ed impressionante lavoro di Fabio Capuzzo, che racconta fatti e misfatti della rock band più famosa del cinema italiano, I Goblin, anima sonora dei film di Dario Argento. C’è tutto: interviste, analisi dei brani e notizie, raccontate con l’enfasi entusiasta di un giovane fan.”.
Per me è una enorme soddisfazione, non solo perché Nocturno è la più competente rivista italiana di cinema di genere (e non solo) ma anche perché ne sono un affezionato lettore sin da quando era una fanzine (si parla del 1995!), condividendone la linea editoriale impartita dai due fondatori, Manlio Gomarasca e Davide Pulici che pur non avendo mai incontrato, considero degli amici. Sono sicuro infatti che la nostra adolescenza cinefila è stata segnata dalle stesse visioni, esperienze, passioni e ‘riti’, per cui basterebbero poche parole per intenderci alla perfezione.
Un sentito grazie quindi a tutta la redazione di Nocturno e soprattutto a Manlio Gomarasca il cui giudizio personale (“libro bellissimo e pieno di informazioni utili. Veramente uno di quei libri necessari che mancavano”) è per me motivo di sincero orgoglio.

martedì 17 aprile 2012

Simonetti e Guarini live allo ‘Shock Stock 2012’.




Sabato sera Guarini e Simonetti hanno fatto tremare le fondamenta del Rum Runners,  durante il concerto nell’ambito della convention 'Shock Stock 2012'. Il duo era supportato dai Chris Gartner e Bob Scott, vale a dire gli esperti musicisti che accompagnano Guarini nelle (sporadiche) esibizioni live in terra canadese (Paese in cu il tastierista, saggiamente, si è trasferito da oltre un decennio), per cui, a voler essere pignoli, è stata un’esibizione degli Orco Muto featuring Simonetti!! (per più approfondite informazioni su Orco Muto vi rimando al mio libro).
La versione on-line di Fangoria preannunciava l’esecuzione di una suite da ‘Dracula 3D’ da parte di Simonetti e di alcuni brani dai film di Fulci, musicati da Frizzi, da parte di Guarini ma, a quanto mi risulta, i due hanno tenuto un concerto incentrato sul repertorio dei Goblin. Questa dovrebbe essere stata la scaletta del concerto:
L'alba dei morti viventi, Mad puppet, Dr. Frankenstein, Zombi,  Simonetti classical solo, Phenomena (ospite Gina Ferrugia), Profondo rosso,  Tenebre. E questi i bis: Demoni, Halloween, Opera, Tubular bells, quest’ultima improvvisata a sorpresa da Simonetti ma comunque ben eseguita dalla band.
Pubblico felicemente sconvolto, saletta stipata e commenti assolutamente positivi.
E’ stata invece impedita dalle forze dell'ordine l’esibizione di Joanna Angel, tatuata pornoattrice che avrebbe dovuto introdurre l’esibizione di Simonetti e Guarini con una “zombie dance” che le autorità locali hanno deciso di censurare preventivamente, facendo infuriare gli organizzatori e gli spettatori. Forse non avevano tutti i torti...


martedì 10 aprile 2012

Il 14 aprile si esibiranno in un’inedita performance dal vivo Claudio Simonetti e Maurizio Guarini. “The Goblin Keys” parteciperanno infatti alla horror convention canadese SHOCK STOCK.  Il concerto avrà luogo al 185 Queens Ave, London, Ontario.


Per quanto riguarda l’annunciato ritorno sui palcoscenici dei New Goblin, al momento l’unica data confermata (non dai New Goblin ma dagli organizzatori) è quella del 5 giugno 2012 a Bruxelles. Ecco il link per ulteriori informazioni
nonostante ne parlino come di un evento legato a 'Profondo rosso' dovrebbe trattarsi di un concerto ‘standard’ dei New Goblin. Lo show si terrà nello storico club AB (il "Tempio della musica rock" di Bruxelles) e la sala sarà configurata per ospitare 1130 persone con 430 posi a sedere. 
 
Segnalo infine che Pignatelli e Marangolo, i due leader dei Goblin Rebirth, il giorno 12 maggio, dalle 16,00 alle 19,00, terranno a Trani un seminario dal titolo “Goblin sound. Il progressive nelle colonne sonore” nell’ambito delle attività della ‘Scuola sul mare’ che annovera tra gli insegnanti anche Agostino Marangolo. Per maggiori info:




mercoledì 4 aprile 2012

Gobliniana 3. Il film ‘Sette ragazze di classe’.



Primo post dedicato all’analisi di un film ‘gobliniano’ (termine che indica la presenza nello score di qualche componente del gruppo od anche la sola assonanza musicale) e si parte con un titolo decisamente atipico ‘Sette ragazze di classe’ (‘Siete chicas peligrosas’, ‘Sette ragazze pericolose’). La scelta di questa pellicola mi è venuta a seguito di un colloquio con Denis, che non è solamente il fan russo n.1 dei Goblin ma è anche un attento scrutatore del mondo gobliniano, sempre alla ricerca di chicche, similmente al sottoscritto. Denis recentemente è riuscito a vedere questo film, citato in ‘Goblin sette note in rosso’ ed è rimasto ‘fulminato’ dallo score che a suo giudizio vede la sicura presenza dei Goblin... Vediamo quindi di esaminarlo.



Il film.
‘Siete chicas peligrosas’ è una coproduzione iberico italiana, girata all’inizio del 1979 ed uscita nelle sale, sia italiane che spagnole, nel giugno dello stesso anno con incassi modestissimi. Si tratta di una commedia erotica sulla scia di ‘7 uomini d’oro’ (tra le protagoniste c’è Rossana Podestà) in cui vengono narrate le vicende di un gruppo di ragazze truffaldine che, sfruttando il proprio charme, derubano vari maschi, particolarmente ricchi e tonti ed accumulano un patrimonio utile a far scarcerare una di loro ma anche a sistemarsi. La pellicola, mediocre, è diretta da Pedro Lazaga, alla sua ultima regia su sceneggiatura di Tulio Demicheli mentre è italiano gran parte del restante cast tecnico così come la location della seconda parte del film, ambientata lungo la costiera amalfitana.


Chiaramente preponderante la presenza femminile con in testa l’algida Janet Agren, icona di rilievo nell’immaginario erotico degli anni ’70.


‘Sette ragazze di classe’, pubblicato a suo tempo in Italia su videocassetta, al momento è reperibile in un dvd americano della Mya, edito con il titolo di ‘Love game’ che però contiene la versione tratta dalla videocassetta italiana (con tutti i difetti del riversamento) ma circola anche nella versione spagnola più completa.

La musica.
Accreditato della realizzazione della colonna sonora di ‘Sette ragazze di classe’ è Fabio Frizzi (indicato come “Fulvio Frizi” nella versione spagnola!), nome ben noto agli appassionati di Lucio Fulci e di colonne sonore. Lo score di Frizzi si divide tra alcune canzoni, tra cui il tema principale ‘Nothing really is missed till it’s gone’ ed altri pezzi strumentali con registri più vari, adatti a commentare sequenze sexy ma anche inseguimenti e l’articolarsi di alcune truffe particolarmente elaborate. In questi brani risaltano alle orecchie dei fan dei Goblin alcuni giri di basso in stile Pignatelli ma sopratutto un brano che ricalca da vicino il pezzo composto dai Goblin per l’inseguimento romano in ‘Squadra antimafia’ (il tappeto di percussioni è lo stesso ed il giro di basso quasi identico). E’ quindi probabile che, come in altre occasioni, Frizzi si sia rivolto ai componenti dei Goblin per l’esecuzione delle musiche di questa pellicola e dovrebbe trattarsi proprio della formazione in azione nel periodo (1979) vale a dire Pignatelli, Marangolo, Guarini e Pennisi.
La colonna sonora di ‘Sette ragazze di classe’ a tutt’oggi non è mai stata edita in forma completa ma in passato alcuni brani sono stati pubblicati anche se in modo occulto, per cui ben pochi (volendo fare il modesto!) se ne sono accorti. In particolare la canzone dei titoli di testa è stata edita come b side in un 45 giri dei Crossbow, il gruppo vocale dietro cui si celavano al tempo i fratelli Balestra ma è stato inserito anche in un LP promozionale della CAM.

La CAM che detiene i diritti su questa colonna sonora ha però pubblicato nel 1980 anche altri pezzi negli album di library della serie CML (180 – 181 – 182), LP fuori commercio (e quindi piuttosto rari) che non riportano mai l’indicazione circa la provenienza dei brani che contengono, rendendo problematica l’identificazione anche ai ricercatori più esperti.
Sono stati inseriti negli album CML: ‘Nothing really is missed till it’s gone’ (nella versione strumentale in cui si apprezza il basso con soluzioni tipicamente pignalettiane ma anche la chitarra elettrica che richiama il Pennisi di ‘Amo non amo’, un tema presente nel film anche in altri arrangiamenti, persino per solo organo da requiem), ‘Cocktail molotov’ (pezzo da strip-tease dominato dal sax), il tango ‘Legend of love’, la romantica per soli sinh ‘The long good Monday’ e ‘Virus’ mentre è tratto da un altro score ‘Endless love’ (anche se c’è chi afferma il contrario, naturalmente senza aver visto ‘Sette ragazze di classe’).
‘Virus’, che nel film commenta una seduzione ‘fantascientifica’, è veramente eccezionale, un pezzo per soli sinth che sembra uscito pari pari dallo score di ‘Zombi 2’, richiamando il ‘tema del dottor Maynard’ composto per questo film, in cui, è il caso di ricordarlo, le tastiere sono suonate dal grande Maurizio Guarini.


‘Cocktail molotov’ e la versione strumentale di ‘Nothing really is missed till it’s gone’ sono stati inclusi anche nel CD “Il piacere della musica” del 1994.


Penso che sia abbastanza e che persino Denis, a cui questo post è dedicato, sarà soddisfatto!



martedì 27 marzo 2012

Nuove pubblicazioni per i New Goblin.


Sono disponibili presso il sito dei New Goblin l’edizione canadese autoprodotta di “Live in Roma” ed il DVD “Two concerts in Tokyo”.
Il doppio CD ha una copertina leggermente diversa rispetto all’edizione italiana con il logo argentato e viene commercializzato dalla band al prezzo di 22,91 euro. “Live in Roma” verrà pubblicato anche in Giappone il 18 aprile 2012.

Il DVD “Two concerts in Tokyo” presenta invece i due concerti tenuti dai New Goblin a Kawasaki il 4 ed il 5 novembre 2011 durante l'Italian Progressive Rock Festival. Si tratta di un ‘official bootleg’ trattandosi di una registrazione amatoriale effettuata con una sola telecamera e senza montaggio ma approvata dal gruppo. Il DVD ha una durata di 3 ore e 13 minuti e viene venduto sul sito a 35,13 euro.



giovedì 22 marzo 2012

Video storici dei Goblin!!!

Fantastica ‘infornata’ di rarissimi video  gobliniani, messi on-line dalla Cinevox su YouTube. La qualità delle immagini lascia a desiderare, provenendo da registrazioni effettuate con apparecchi d’epoca  ma, come si suol dire, ‘a caval donato non si guarda in bocca’ e, piuttosto di nulla, è molto ma molto meglio così….
Si parte alla grande con la partecipazione di Simonetti - Pignatelli  - Morante a Discoring. Il trio esegue Tenebre ed, oltre alla maglietta sgargiante di Simonetti, rubano la scena le scenografie in plexiglass ed i due mimi zombie che muovendosi a scatti spaventano i timpani e si impiccano a due cappi proditoriamente calati sul palco. Mitico!

Si resta nel 1982 ma questa volta sono i Goblin di Volo con il videoclip scanzonato realizzato per il brano omonimo ed utilizzato anche come sigla finale di Discoring. Che dire di Pignatelli, Lusini, Guarini, Rinalduzzi e Wilson che volano a cavalcioni di una casetta per cani (?) cantando “ci proverò sul deltaplano, precipitare ha un gusto in più!”?

Infine la partecipazione dei Goblin a Canzonissime nel 1986 in rappresentanza della Bixio-Cinevox. I Goblin eseguono una versione accorciata di 'Profondo rosso' ma è da notare che nella formazione ci sono Pignatelli, Morante, Martino ma non Simonetti, sostituito da un quasi sosia più giovane che la regia astutamente non inquadra mai in viso. Solo il sottoscritto poteva accorgersene!

La visione di questi filmati mi ha fatto fare un salto nel passato, era dall’epoca della loro diffusione sulla RAI che non li vedevo ma li avevo descritti con precisione nel libro, grazie alla mia prodigiosa memoria gobliniana! Magicamente mi ritrovo seduto sul  divano della mia vecchia abitazione: accidenti, sono passati trent’anni…

venerdì 16 marzo 2012

Da oggi ‘Goblin sette note in rosso’ a 27 euro (ma solo per i lettori del blog)!!



Buone notizie. I ricavi delle vendite di “Goblin sette note in rosso” mi hanno rimborsato delle spese che avevo affrontato per la stampa del volume. Poiché non è mai stata mia intenzione guadagnare con la pubblicazione di questo libro (se avessi voluto arricchirmi avrei scelto un altro soggetto!), ho deciso di ridurre sensibilmente il prezzo di acquisto per i lettori del blog. Per cui, da oggi, “Goblin sette note in rosso” è disponibile al fantastico prezzo di 27 euro, comprese le spese di spedizione. Adesso non avete più scuse: appena 27 euro per 450 fittissime pagine gobliniane!!
Il prezzo di copertina naturalmente rimane di 38 euro per chi decide di acquistarlo tramite i negozi on-line e le librerie, dalle cui vendite, comunque, il sottoscritto non ricava nulla, visto il ricarico applicato dai distributori.
Sia chiaro che gli acquisti ‘diretti’, effettuati dai lettori del blog, mi hanno permesso di rientrare delle spese vive di impianto e stampa, perché se dovessi mettere nel conto gli anni di lavoro impiegati nella redazione del libro e quanto mi sono costati i Goblin in questi decenni, probabilmente dovrei vendere un milione di copie di ‘Goblin sette note in rosso’ per andare alla pari!!
Su quest’ultimo aspetto apro una digressione. Spesso i fan mi chiedono quanti dischi dei Goblin possiedo ed io sinceramente fatico a rispondergli perché non lo so, non li ho mai contati singolarmente. Forse potrei andare a metri, dire che ho tre metri di dischi dei Goblin ma anche qui non posso essere preciso, perché al momento non sono riposti tutti assieme. Potrei limitarmi a dire che ho quasi tutti gli album indicati nella discografia del libro (i vinili praticamente proprio tutti, mi manca qualche insulsa ristampa su CD) sia con riguardo ai Goblin che ai singoli componenti (comprese le partecipazioni come turnisti) che ‘a spanna’ dovrebbero essere 500, solo che alcuni li ho anche doppi... A dire il vero con riguardo ai vari musicisti che si sono susseguiti nei Goblin ho molti più dischi rispetto a quelli indicati nelle rispettive discografie (in cui ho inserito solo i principali): in somma ho praticamente tutto quello che è citato nel libro! So che il buon Roberto si è proclamato “il miglior collezionista dei Goblin al mondo” ed è una cosa a cui tiene molto per cui mai mi sognerei di mettermi in competizione con lui, cosa tra l’altro stupidissima e tipica dei tristissimi, sfigati, fan nerd. Diciamo allora che lui è ‘il migliore collezionista dei Goblin’ ed io, dall’alto dei miei quasi due metri, “il più grande”!!!
Un saluto affettuoso a tutti gli appassionati collezionisti ed a Roberto in particolare.

P.S. Un saluto anche a Francesco, iper fan dei Goblin (di Argento e dei Kiss), questa sua foto assieme a Morante (ed al mio libro!) l’ho trovata navigando sul suo sito…


lunedì 12 marzo 2012

Gobliniana 2. Il Reale Impero Britannico: "Perchè si uccidono".


Secondo post della serie ‘Gobliniana’, anch’esso ispirato ad una mia recensione, questa volta pubblicata su John's Classic Rock(http://classikrock.blogspot.com/2011/11/reale-impero-britannico-perche-si.html).
“Perché si uccidono” è un oggetto misterioso. Provate a fare una ricerca: nonostante questo disco interessi settori diffusamente indagati come quelli delle colonne sonore e del rock progressivo, le informazioni che otterrete sia dal web che dalla carta stampata saranno pochissime, in pratica sempre le stesse e molto imprecise. Sì perché per venire a capo di questo enigma, bisogna conoscere i Goblin come le proprie tasche, intuire le cose mai dette dai musicisti e filtrare quelle dette, sapersi muovere con sicurezza nel vastissimo campo minato della produzione cinematografica italiana.
La copertina dell’album riporta infatti ben poche informazioni: sul fronte, oltre al titolo, ad una anonima foto a colori tratta dalla pellicola ed all’indicazione “colonna sonora originale del film” c’è il logo ‘incoronato’ de “Il Reale Impero Britannico” e la dicitura “musica composta e diretta da Willy Brezza”, mentre sul retro sono indicati i titoli e gli autori di ogni brano, dati dai quali emerge che Willy Brezza ha in realtà composto solo le tracce presenti sul secondo lato e che quasi tutte quelle sul primo lato sono invece firmate da Frizzi, Simonetti, Morante, Pignatelli, Martino. L’etichetta riporta inoltre la data di pubblicazione dell’album: il 1976, anno di uscita nelle sale della pellicola. Tutto qui. 


Basandosi su questi pochi elementi, tutti i recensori susseguitisi nel corso dei decenni hanno affermato che il disco contiene la colonna sonora di ‘Perché si uccidono’, eseguita nel 1976 da una formazione parallela dei Goblin, una specie di ‘side project’ di breve durata in analogia con i ‘Cherry Five’. Le cose però non stanno così. In realtà l’album contiene materiale di provenienza eterogenea, composizioni incise dai Goblin nei primi mesi del 1975, nel medesimo periodo in cui il gruppo realizza lo score di “Profondo rosso”. In particolare sul ‘lato a’ troviamo quattro brani che sono il frutto di un esperimento tentato da Carlo Bixio, il produttore della Bixio/Cinevox, che affianca ai Goblin il musicista e compositore Fabio Frizzi, spronando i musicisti a realizzare composizioni da sfruttare in ambito cinematografico, come in effetti poi avviene. I brani in questione sono Epopea ed Epopea reprise, galoppate progressive in cui la melodia di sinth rievoca il Theme one nell’esecuzione dei Van Der Graaf Generator con mellotron, gong e batteria fragorosi; la delicata ballata per piano elettrico e chitarra acustica Ammoniaca e la dolce Edda per il flauto e soprattutto per la voce di Edda Dell’Orso, l’interprete dei passaggi più lirici delle partiture di Ennio Morricone. La ritmata e dance Kalu (già edita in precedenza) è invece tratta dalla colonna sonora di “Amore libero – Free love”, composta da Fabio Frizzi ed eseguita dai Goblin nel luglio del 1974. L’esperimento non dà altri frutti e Frizzi costituisce assieme a Franco Bixio e Vince Tempera i Bixio-Frizzi-Tempera, specializzati in colonne sonore e quindi riprende la carriera solista, sempre nell’ambito della musica applicata, avvalendosi sovente dell’ausilio dei componenti dei Goblin come musicisti da studio.
Il secondo lato contiene invece le composizioni firmate da Brezza per “Perché si uccidono” con arrangiamenti realizzati appositamente per l’album (pratica usuale nel campo della musica da film), diversi rispetto alle ‘film version’. My damned shit, interpretata da Tony Tartarini (all’epoca cantante dei Goblin ed infatti appare anche nella foto sul retro di “Profondo rosso”), è una canzone con un testo a tema (la ‘merda’ del titolo è chiaramente la droga) dall’impostazione melodica datata che richiama certi brani per i western all’italiana e nella pellicola è presente in varie versioni strumentali più apprezzabili. Si va decisamente meglio con le successive Dodici e un quarto (veramente grandiosa l’allucinante ‘film version’ rimasta inedita), Block (il pezzo migliore dell’album con assoli di chitarra elettrica e moog), R.I.B. (in cui il piano elettrico sembra anticipare le sonorità degli Alan Parsons Project), le esili Apotheke e Distrazioni, tutti brani in cui sono Simonetti e Morante a farsi apprezzare maggiormente.

‘Perché si uccidono’ è la prima ed unica opera cinematografica di Mauro Macario (figlio del celebre Erminio) che in seguito inciderà l’album “Amoropolis”, curerà per la RAI la regia televisiva di concerti rock e si dedicherà alla scrittura. Il film narra le vicende di Andrea, un giovane ribelle che rifiuta il padre capitalista e non sopporta l’ipocrisia della sorella ma che finisce invischiato nella droga per amore di Anna. La pellicola, pur ottenendo il visto di censura il 3 marzo 1975, viene proiettata per la prima volta il 30 marzo 1976 ed ottiene complessivamente appena 17.000 spettatori per poi sparire nel nulla, diventando chimera per i collezionisti.


La Cinevox dà alle stampe l’album, nel complesso abbastanza mediocre, in contemporanea con la distribuzione del film, quindi subito dopo la pubblicazione di “Cherry Five”. Anche in questa occasione, come per ‘Cherry Five’ l’etichetta decide di occultare i Goblin, sempre primi in classifica con “Profondo rosso”, attribuendo “Perché si uccidono” agli inesistenti “Il Reale Impero Britannico” anche se nei titoli di testa della pellicola è indicato correttamente “musica di Willy Brezza eseguita dal complesso Goblin” ed omettendo qualsiasi ulteriore indicazione sui contenuti ‘reali’ del disco.
E’ quanto mai curioso osservare che se si volesse mostrare una foto con la formazione dei fantomatici ‘Il Reale Impero Britannico’ bisognerebbe ricorrere a quella che compare sul retro del LP ‘Profondo rosso’. Mi ricordo che da ragazzino mi chiedevo chi fosse quel signore (sembrava più ‘grande’ degli altri quattro musicisti, probabilmente a causa della posa con pipa ed occhiali) appoggiato al camino del salotto di casa Morante. All’inizio pensai che si trattasse di Gaslini ma non ci assomigliava granché, solo molti anni dopo scoprii che era Antonio ‘Tony’ Tartarini che all’epoca di ‘Profondo rosso’ era il cantante dei Goblin (aveva reinciso Chery Five) ma che non aveva partecipato in alcun modo alle registrazioni della pellicola di Argento.
La Cinevox stampa ‘Perché si uccidono’ in una tiratura estremamente limitata, non superiore alle 1000 copie (ritengo 500), rendendolo così un ricercato e costoso pezzo da collezione per i cultori dei Goblin e più in generale per gli appassionati di rock progressivo e di musica per il cinema. Le quotazioni economiche di quest’album sono variate parecchio nel corso degli anni, mi ricordo che un appassionato americano si lamentava che ‘all’alba’ di Ebay (mi pare fosse nel 1996) un giapponese glielo aveva ‘soffiato’ spendendo 1500 dollari ma c’è stato chi nel 2004 se l’è cavata con appena 380 dollari. La settimana scorsa, sempre su Ebay, un collezionista l’ha acquistato per 810 sterline (pari a 965 euro e 1275 dollari).

Concludo dicendo che per me l’album ‘Perché si uccidono’ è indissolubilmente legato alla più memorabile ‘botta di culo’ che mi sia mai capitata come collezionista. Ma il post è già troppo lungo e questa storia ve la racconterò un’altra volta….

mercoledì 7 marzo 2012

GOBLINIANA 1. Rustichelli & Bordini: ‘Opera prima’.


Un mio intervento sul già segnalato blog ‘Verso la stratosfera’ (http://verso-la-stratosfera.blogspot.com/2012/02/rustichelli-e-bordini-opera-prima-1973.html) mi fornisce lo spunto per inaugurare questa nuova ‘rubrica’ in cui esaminerò alcune produzioni attinenti al mondo dei Goblin. Si parte con i Rustichelli & Bordini ed il loro unico LP ‘Opera prima’.
Paolo Rustichelli (figlio di Carlo, celebre compositore per il cinema) fonda nel 1971 la band dei Cammello Buck assieme a Carlo Bordini (batteria), Giuseppe Bellardinelli (chitarra) e Mauro Morlacchi (basso). I Cammello Buck partecipano nel maggio del 1972 al raduno pop di Villa Pamphili e lo stesso anno incidono per la IT alcuni brani rimasti inediti. 
Ecco una rarissima foto dei Cammello Buck:

Il contratto viene poi ceduto alla RCA e l’etichetta propone di realizzare un album come duo ai soli Rustichelli e Bordini (che avevano fatto addirittura da supporter ai Cream!) sulla scia di Hardin & York. 'Opera prima' viene pubblicato dalla RCA nell’aprile del 1973: il lavoro si distingue per l’ottima performance di Rustichelli che predilige pianoforte ed Hammond ed utilizza il Mellotron per le orchestrazioni ed il sinth VCS3 per poche coloriture, supportato dal tocco morbido Bordini. 'Opera prima' contiene sei brani con durata dai cinque ai nove minuti, tra i quali si distinguono le strumentali ‘Natività’ (che ispira la bella copertina, assolutamente non prog ma assai suggestiva), ‘Cammellandia’ (tributo alla vecchia band) e tra i brani cantati (da Rustichelli) trovo splendida la toccante ‘Dolce sorella’.
Dopo la pubblicazione dell’album, Rustichelli e Bordini prendono parte alla popolare trasmissione radiofonica Per voi giovani, partecipando inoltre al III° Festival dell’Avanguardia di Napoli ed alla III° Rassegna di Musica Contemporanea di Civitanova Marche e quindi si separano.
Successivamente Carlo Bordini entra nei Goblin con i quali incide l’album ‘Cherry Five’ ma fuoriesce dal gruppo prima delle registrazioni di ‘Profondo rosso’, sostituito da Walter Martino. Rustichelli e Bordini tentano di rimettere in piedi il gruppo nel 1976 ma la cosa non ha seguito.
Rustichelli si è in seguito dedicato alle colonne sonore ed ha realizzato vari album come solista (tra tutti ‘Mystic jazz’ con ospiti del calibro di Miles Davis, Carlos Santana, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Andy Summers).
Bordini ha collaborato con diversi musicisti pop, blues e jazz e si è diplomato in strumenti a percussione presso il conservatorio Alfredo Casella dell'Aquila, intraprendendo una carriera parallela nell’ambito della musica lirica e sinfonica con celebri istituzioni come l'orchestra nazionale di S. Cecilia, l'orchestra sinfonica della R.A.I., l'orchestra del teatro di S. Carlo a Napoli e l'orchestra del teatro dell'opera di Roma. Nel 2008 ha costituito assieme al tastierista Gianluca De Rossi il duo De Rossi & Bordini che ha inciso due brani per gli album tributo ‘Inferno’ e ‘Paradiso’ realizzati dall’etichetta Colossus. De Rossi & Bordini parevano intenzionati a dare un seguito ad ‘Opera prima’ e su Youtube sono presenti un paio di filmati in cui il duo riprende i brani tratti da quell’album (Cammellandia http://www.youtube.com/watch?v=K_7yCluyEdU&feature=related e http://www.youtube.com/watch?v=2QBVPkYZyao&feature=related) ma il progetto sembra essersi arenato...


Colgo l’occasione per salutare Gianluca De Rossi  (a destra nella foto assieme a Bordini) al quale ho ‘inconsapevolmente’ venduto una copia del mio libro e che si è rivelato un grande fan dei Goblin. Gianluca si è dichiarato onorato di essere stato citato in ‘Goblin sette note in rosso’ ma sono io che gli sono grato per il suo qualificato apprezzamento.

venerdì 2 marzo 2012

Esce ‘Live in Roma’ dei New Goblin.



Da martedì 6 marzo sarà disponibile il doppio CD dei New Goblin “Live in Roma”. La band ha rilasciato il seguente comunicato stampa:
“Siamo lieti di annunciare al pubblico che il 6 marzo 2012 uscirà il nostro 1° CD doppio “Live in Roma”, registrato a Roma durante un tour europeo di 20 [10] date. Il doppio CD comprende 18 brani tratti dai migliori album del gruppo con la seguente lineup: Massimo Morante (chitarra) e Claudio Simonetti (tastiere) fondatori dei Goblin, Maurizio Guarini (tastiere) nei Goblin dal 1976 [1975], Bruno Previtali (basso), Titta Tani (batteria).”.
“Live in Roma”, pubblicato dall’etichetta No Music No Life e distribuito dalla Self, è già in vendita presso i principali negozi ad un prezzo di circa 16 euro (11,91 su Amazon). Il CD è realizzato in formato digipack ma prossimamente sarà disponibile anche in vinile come doppio LP edito dall'etichetta BTF/AMS.